Il mare di Scilla: emozioni
Amo il mare. Da vecchio medico penso sempre che il nostro corpo è per oltre la metà “acqua di mare”. Scilla è mare: nel mito, nella poesia, nell’economia, nel paesaggio e nella conformazione del suo abitato.
Sin da bambino andare a Scilla voleva dire goduria. Ampie spiagge, rocce, casette che si tuffano nel mare e soprattutto un mare dai mille colori. Ho subito scoperto la peculiarità di questo paese: cambia, muta di continuo. Per rivivere un tramonto, un refolo di corrente che rende l’acqua cristallina, per vedere nuotare lentamente i capodogli devi incontrarti con il momento giusto. Da subacqueo avere una casa che ti permettesse di indossare muta e bombole in casa e sceso qualche gradino immergerti direttamente era il mio sogno. Ma Scilla, il Borgo di Chianalea, è diventato turistico solo nell’ultimo decennio. Prima eri straniero e trovare casa a Chianalea era veramente difficile. Poi ci sono riuscito e incredibilmente ho pure comperato una vecchia casetta di pescatori. Tempo di realizzare definitivamente il mio sogno ho scoperto che il tempo come il mare cambia un po' tutto. Le figlie diventano grandi, non vogliono più fare le vacanze al mare con i genitori accompagnando gli amici sul gommone di papà alla scoperta di calette, immersioni e pesca ed allora un’idea. Vorrei condividere con gli altri le emozioni di questo luogo e non lasciare che soldi e tanta fatica si ammuffiscano nella salsedine di Scilla. Nasce il B&B Chianalea 54. Sapete quanti B&B eravamo quando abbiamo aperto: ben due! E così per qualche anno. Vi domanderete allora sei un esperto: un accurato conoscitore della biologia marina, della storia di Scilla, delle tecniche di pesca. Nulla di più falso. In verità conosco molto, alcune immersioni sono come stanze di casa, conosco il ritmo delle correnti ed i segnali “le palombelle” che annunciano l’entrata dello scirocco. Ma qualunque vecchio pescatore, pur senza avere mai indossato una maschera, mi ha sempre descritto fotograficamente massi, rocce, abitata del fondale. Così come molti amici possono incantarvi per ore nel racconto delle meraviglie della biodiversità del mare di Scilla o su come le Alpi, in una millenaria orogenesi, siano arrivate in Calabria e nei sali e scendi della terra parte dei suoi fondali non siano altro che territorio Alpino. Nel narrare, in un’epoca in cui pullulano gli esperti, bisogna essere cauti. In primo luogo perché conosco quale fatica comporti essere veramente esperti e poi perché il territorio della Costa Viola, lo stretto di Messina – Scilla ne è l’ingresso- variano di continuo. Solo per capirci un po' nello stretto le correnti cambiano direzione ogni sei ore, e con la luna piena arrivano ad oltre sei nodi – difficilmente una barca a vela raggiunge questa velocità-, ed in più le acque ioniche, africane si mischiano con quelle tirreniche, nordiche. Aggiungete un dislivello di qualche migliaio di metri e potete capire che gran guazzabuglio realizza la natura. Ma questa confusione è biologicamente una goduria. Sapete come mai da millenni – documentato dall’epoca fenicia- il territorio è vocato alla pesca (a Scilla si chiama caccia, ma questa è un’altra storia) del pescespada; semplicemente perché da aprile a luglio è luogo di riproduzione per questa specie. E tonni, capodogli, delfini, razze e quanto di pelagico esiste per andare nei mari caldi devono passare da Scilla e nel frattempo si nutrono bene. Perché non sono diventato un esperto; in primo luogo perché ho sempre studiato in un altro campo di per sé impegnativo e secondariamente perché dopo una vita di frequentazione di Scilla conservo ancora il gusto della scoperta, di lasciarmi piacevolmente stupire senza dover cercare, studiare. Dopo quasi 600 parole spero, prima di mandarmi al diavolo, vi siate chiesto ma che relazione ha tutto questo con il turismo marino? Semplice provare a farvi capire che Scilla, il suo mare, le sue immersioni sono veramente fonte di emozioni. Ma se i suoi colori, i suoi pesci, le gorgonie della “Montagna” hanno poco da invidiare al mar Rosso esiste una differenza sostanziale. Le immersioni non sono difficili il mare si. Bisogna conoscerlo profondamente. Ma devo essere un sub superesperto per poter godere di questi spettacoli. No anche in pochi metri d’acqua, basta un po' di snorkeling vi farà scoprire la prateria di posidonia ricca di pesci, murene e stelle marine, che, intramezzata da rocce e grotticelle, si trova di fronte Chianalea, o immergersi nelle franate, ricche di vita, di fronte al castello o a punta Paci, o, ancora, assistere alla danza chilometrica delle sardine davanti alla battigia di Marina Grande. Altra considerazione le immersioni profonde. È assolutamente necessario appoggiarsi ai Diving – a fondo pagina i link per il Diving Scilla e per il Diving MegaleHellas. Il primo è ubicato a Chianalea, l’altro a Gioiosa Ionica ma si sposta frequentemente a Scilla ed è attrezzato per escursioni nei maggiori siti, relitti, aree archeosub della Calabria (da non sottovalutare nello staff Eleonora, archeologa, Guida del Parco dell’Aspromonte, profonda conoscitrice di ogni angolo, sito archeologico, del mare della montagna). Naturalmente non sono gli unici Diving nella zona, molti altri validi ed accessibili. Con loro tuttavia condividiamo da anni uno sviluppo turistico sostenibile del territorio e sono ad alto livello di specializzazione e sicurezza. Le serie di immagini che vi proponiamo sono tratte dai siti internet di questi Diving e dalle foto di Francesco Turano appassionato ed eccellente fotografo.
Scilla Diving Center
sito web Telefono 0965 754585
sito web Telefono 0964.411555 Cellulare 329.4640045
Scilla mostrosuamente bella
sott'acqua offre mille particolari differenti